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Valore relativo dei pezzi

Uno dei concetti chiave degli scacchi è il controllo della scacchiera. Risulta pertanto evidente che quanto più un pezzo è in grado di controllare case, tanto più vale. Si può pertanto stabilire un valore approssimato dei pezzi, assegnando il valore unitario al pedone. Ovviamente il Re non è incluso in questa valutazione perché la sua perdita determina la sconfitta e pertanto deve considerarsi a valore infinito.

Il valore relativo dei pezzi

Donna9 punti
Torre5 punti
Alfiere3 punti
Cavallo3 punti
Pedone1 punto

Dalla tabella soprariportata si nota che una Torre vale circa un Cavallo (o un Alfiere) e due pedoni e che la Donna vale meno di due Torri, un concetto che spesso i principianti digeriscono a fatica.

Naturalmente la tabella è solo indicativa, teorica, perché la valutazione pratica dipende sempre dalla posizione in cui i pezzi vengono a trovarsi. Nel diagramma sottostante L’Alfiere camposcuro del Nero vale praticamente come un pedone perché la sua mobilità è ristretta al massimo (infatti il Bianco a gioco corretto riesce a dare matto in otto mosse!).

Il valore dei pezzi

Il vantaggio di una Torre rispetto a un Cavallo o a un Alfiere è detto qualità.

Secondo alcuni autori l’Alfiere vale leggermente più del Cavallo, un concetto teoricamente molto importante che sarà ripreso nelle pagine sulla strategia dei pezzi.

Il sacrificio – Il cambio volontario di un pezzo di valore teoricamente superiore con uno di valore inferiore è detto sacrificio, una prassi abbastanza comune che viene adottata quando la posizione praticamente lo richieda, per esempio: sacrificare la Donna per una Torre è conveniente se alla mossa successiva l’avversario non riesce a evitare lo scacco matto!

Scacchi: valore dei pezzi

Quanto più un pezzo è in grado di controllare case, tanto più vale

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