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Torre vs. due pedoni

Il finale di Torre contro due pedoni può considerarsi elementare tranne il caso in cui solo il Re della parte dei due pedoni partecipa all’azione. In questo caso, la parte con i due pedoni diventa la parte forte con il piano di spingere un pedone obbligando la Torre a sacrificarsi e poi promuovere il pedone rimasto.

Se sono più arretrati della sesta traversa, i due pedoni possono prevalere solo se supportati dal Re. Ecco un famoso istruttivo esempio (Topalov-Beliavsky, Linares 1995):

Torre contro due pedoniB

1.Rb6 [1.b6? Ta5+ (1…Txa6? 2.b7 Ta5+ 3.Rc4 Ta4+ 4.Rb3) 2.Rc4 Txa6=] 1…Rd2 2.Ra7 [2.a7? Rc3 3.Rb7 Rb4 4.b6 Rb5=] e vince, per esempio: 2…Rc3 3.b6 Rc4 4.b7 Tb1 5.b8D. L’esempio è molto istruttivo perché mostra che l’unico modo di vincere non è spingere il pedone più avanzato sostenuto dal Re, ma cambiare il leader (Dvoretzky, cioè cambiare il pedone da portare a promozione) per non dare il tempo al Re nero di intervenire (fra l’altro la Torre è piazzata sull’altra colonna).

Come esempio di patta di può citare uno studio di Kopaev (1958).

Torre contro due pedoni

N

1…Tf3! 2.g7 [2.Re6 Tg3 nessuno dei due pedoni può avanzare; 2.Re5 Tg3 3.f6!? Tg5+ (3…Txg6?? 4.f7 e vince)= Il Nero sacrifica la Torre per i due pedoni] 2…Tg3 3.Rf7 Rd4 4.f6 Re5= Il Re nero “prende per la coda” il pedone più arretrato

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