• HOMEhome
  • CORSO DI SCACCHI
    • Chi siamo
    • Contatti
  • Per cominciare
  • Livello medio
  • Strategia
  • Tattica
  • Finali
  • albanesi.it

Struttura Stonewall

La struttura Stonewall (in inglese, muro di pietra) deriva dall’apertura Olandese o, meno frequentemente, dall’apertura Salva o dalla Catalana. La sua caratteristica peculiare è che il Nero gioca entrambe le spinte d7-d5 e f7-f5; da ciò deriva la sua fama si essere una struttura vulnerabile, in quanto la casa e5 può sembrare una debolezza. Tuttavia, non tutti concordano con questo giudizio negativo, in quanto esistono piani efficaci anche per il Nero.

 

Struttura Stonewall

Struttura Stonewall

Piani del Bianco

1 – Controllare stabilmente la casa e5. Ciò può essere fatto posizionando un cavallo in e5, che, data la struttura pedonale del nero, non può essere facilmente allontanato.

2 – Cambiare gli Alfieri neri. Per aumentare la debolezza del Nero sulle case scure, si cerca di cambiare gli Alfieri neri.

3 – Guadagnare spazio sull’ala di Donna. Ciò può essere fatto anche aprendo la colonna c, predisponendola a un’invasione in campo nemico lungo tale linea aperta.

Piani del Nero

1 – Attaccare sul lato di Re. Perché questo piano abbia effetto, il Nero non deve però perdere il controllo del centro. Nel caso in cui il Bianco attui il suo piano strategico 1 (controllo di e5) questo piano risulterà essere più debole.

2 – Creare tensione al centro. Questo si ottiene con la spinta b7-b6 seguita da c6-c5.

3 – Migliorare la posizione del proprio alfiere cattivo. Per fare questo occorre la manovra Ad7-Ae8-Ah5 oppure b7-b6 e Aa6. Può essere una strategia valida, ma non sempre è necessaria per ottenere una migliore posizione da parte del Nero.

Esempi

Numerosi e ben commentati esempi si trovano nel testo Chess Structures – A Grandmaster Guide di M. Flores Rios.

Condividi:
  • Share via Facebook
  • Share via Twitter
  • Share via Email

LE IDEE REGALO

finali elementari negli scacchi Un finale è elementare quando esistono semplici regole che permettono a un giocatore di forza molto modesta di battere il campione del mondo. Questa definizione permette di dare la massima efficienza allo studio del finale, consentendo anche a giocatori di forza magistrale da un lato di non perdere tempo ed energie nello studio di finali talmente complessi da essere poi non gestibili in partita e dall’altro di non avere buchi clamorosi nella preparazione. Il testo è pertanto adatto ai giocatori che vanno dal principiante al Maestro con 2.200 punti Elo
capire gli scacchi La seconda edizione di Capire gli scacchi è il sunto della profonda rivoluzione nella didattica scacchistica dell’ultimo quinquennio. In particolare appare ormai chiaro che i metodi di studio per un giocatore che aspiri a diventare Grande Maestro sono diversi da quelli per l’amatore di buon livello che ha evidenti limiti di tempo e a cui questo volume è destinato. Devono essere quindi implementati metodi di allenamento e di gioco (il METODO SCAS) che dirigano il giocatore verso ciò che offre il massimo risultato con il minimo sforzo. Capire gli Scacchi non porta al titolo di Grande Maestro, ma è una delle vie più efficienti per ottimizzare il tempo dedicato agli scacchi.

Thea – San Martino Siccomario (PV) © 2000 - 2023 | P.IVA 01527800187 | Tutti i diritti riservati