La struttura Carlsbad nasce da diverse aperture (è conosciuta anche come struttura dell’Ortodossa di cambio: 1.d4 d5 2.c4 e6 3.Cc3 Cf6 4.Ag5 Cbd7 5.e3 Ae7 6.Cf3 0-0 7.cxd5 exd5) e sono coinvolti entrambi i colori. In realtà, come vedremo, si dirama in due configurazioni tipiche che non vanno confuse fra di loro.
Ecco la posizione con il Bianco:
Con il Nero:
In sostanza i pedoni d si fronteggiano e manca il pedone c della parte che ha la minoranza sull’ala di Donna (e il pedone e della parte che ha la maggioranza a ovest).
Vedendo la cosa dalla parte del Bianco (primo diagramma), le cose cambiano a seconda che il Nero abbia:
- Configurazione A) a7, b7, c7; la formazione più comune
- Configurazione B) a7, b6, c7; meno comune.
Secondo alcuni, la Carlsbad è una struttura “di soli Cavalli” che sono il pezzo leggero più importante.
I piani del Bianco
1 – Preparare la spinta b2-b4-b5, soprattutto quando c’è un pedone (o un pezzo) Nero in c6 o in a6. Questo piano è meno efficace se i pedoni neri sono in a7-b6-c7 (in questo caso dopo la spinta in b5 si deve passare al piano 2) o se l’Alfiere campochiaro è in g2.
2 – Spingere f2-f3 ed e3-e4 (o direttamente e4) per guadagnare spazio e controllare il salto di Cavallo nero in e4. Tale piano è più efficace se la configurazione nera è a7-b6-c7 e se l’Alfiere campochiaro del Bianco è in g2. Si noti che la spinta e4 (sfondamento centrale) può rivelarsi errata se dà origine a un pedone isolato in circostanze sfavorevoli, cioè nelle quali il Bianco non riesce a imbastire un attacco interessante e il Nero riesce a cambiare i pezzi leggeri e le Donne, andando in un finale favorevole.
3 – Sviluppare l’Alfiere camposcuro al di fuori della catena di pedoni (per esempio in g5, non in d2!). Se resta all’interno si deve fare in modo di realizzare il secondo piano, spingendo in e4 oppure cercare di cambiarlo.
4 – Poiché il Nero tenderà ad attaccare sull’ala di Re, ovviamente più pezzi si cambiano e più pesa l’eventuale supremazia del Bianco sull’ala di Donna; pertanto chi lancia un attacco di minoranza ha tutto l’interesse a cambiare le Donne.
Il piano 1 è tipico della configurazione A mentre il piano 2 è tipico della configurazione B, anche se, a seconda dello sviluppo della partita, si può passare dall’uno all’altro.
In realtà esiste anche un altro piano: simulare un attacco di minoranza per poi portare un Cavallo in c5; se l’attacco di minoranza prosegue (per esempio con b5) si rientra in 1, ma il Bianco può rinunciare all’attacco e spingere in a5 (!?) costringendo il difendente a cambiare lo scomodo Cavallo; si veda per esempio la Dobrev – Sasikiran (French League, 2009):
Dopo 19.Cc5 Cxc5 20.bxc5 l’ala di Donna del Nero sembra decisamente debole con il pedone b7 fissato su colonna aperta, ma è solo un’impressione ingannevole. In teoria, dopo Ad3 (con cambio degli Alfieri campochiaro per il controllo di b1) il Bianco può addirittura triplicare sulla colonna b. Poiché esiste una sola debolezza, il Nero potrebbe decidere di difendere b7 con le Torri in e7 ed f7 e l’Alfiere in c8; il Bianco non può rinforzare l’attacco su b7 perché il pedone a5 impedisce un’eventuale incursione del Cavallo in a5; fra l’altro allontanare tutti i pezzi bianchi dall’ala di Re potrebbe favorire un attacco del Nero in tale settore.
I piani del Nero
In genere, il Nero deve combinare la difesa dall’attacco di minoranza con l’attacco sul Re.
1 – Sviluppare l’Alfiere in c8. Il principale problema del Nero non è tanto l’attacco di minoranza quanto lo sviluppo dell’Ac8. Infatti, di solito il Bianco gioca velocemente Dc2 o e3-Ad3 per contestare al Nero lo sviluppo dell’Alfiere in f5. Quando tale sviluppo è possibile, il Nero ha gioco facile. Per esempio, nella Nikolic-Kramnik (Monaco 1998), il Bianco sviluppò troppo precocemente il Cf3: 1.d4 Cf6 2.c4 e6 3.Cf3 d5 4.Cc3 c6 5.cxd5 exd5 6.Ag5 Ae7 7.e3 Af5! 8.Ad3 Axd3 9.Dxd3 Cbd7 10.0–0 0–0 e il Nero non ha problemi.
2 – Sviluppare un Cavallo in e4 con attacco sul Re, soprattutto quando può essere difficilmente scacciato (con f3) o quando, se cambiato, favorisce l’attacco del Nero. L’attacco può avvenire classicamente sul Re oppure sulla colonna e dopo che i pedoni dell’ala di Re del Nero hanno indebolito il punto e3.
3 – Sviluppare un Cavallo in d6 sia per controllare b5 sia per andare in c4 (oppure per ritornare in e4 quando l’attacco di minoranza non dà più problemi, supportando l’attacco). Un famoso errore usato per mostrare l’importanza della mossa intermedia dimostra anche questo punto; nella Portisch – Kasparov (Skelleftea 1989) in questa posizione:
il Bianco sbagliò e prese in c3: 15.Dxc3?! [15.Axc7! Dxc7 16.Dxc3=] 15…Ad6 16.Axd6 Cb5 17.Db3 Cxd6! 18.a4 a6 19.Ce5 Te8. Il Nero iniziò l’attacco sull’ala di Re, visto che la situazione sull’ala di Donna è stabile, e vinse alla 62-esima mossa.
4 – Spingere in b6-c5 per cambiare ottenendo una configurazione con i pedoni sospesi; a volte c5 viene spinto subito, arrivando a una configurazione con il pedone isolato. In entrambi i casi, il Nero deve valutare la nuova configurazione.
5 – Spingere in b5 dopo che è stato spinto b4, piazzando un Cavallo in c4; occorre prestare attenzione al fatto che il pedone c resta arretrato e che il Cavallo possa effettivamente arrivare in c4 prima dell’attacco a c6. Affinché funzioni bene, il Bianco non deve poter spingere in a5 perché in tal caso il percorso del Cavallo sarebbe molto più lungo (la casa b6 è inibita) e la debolezza del pedone c potrebbe essere sensibile. Quindi il piano b5 funziona molto meglio quando è il Nero stesso che ha giocato a5 (anziché per esempio a6) oppure ha cambiato i pedoni a.
6 – Spingere in a7-a5 per contrastare b4 (blocco attivo, specialmente dopo mosse preparatorie come Tb1). In alcuni casi, dopo a5, il Nero non prosegue con il piano b5 (di solito impraticabile per caratteristiche della posizione), ma preferisce passare all’attacco sull’ala di Re.
7 – Il blocco con a6 (passivo) – Il blocco con a6 (anziché con a5) si deve considerare più passivo e può essere giustificato quando:
- il Cavallo non riesce ad andare in c4 (come nella Portisch – Kasparov, dove il Cavallo era in c7 anziché in d7)
- un Cavallo va in d6 e controlla b5 mentre le altre forze attaccano sull’ala di Re.
In altre circostanze si deve ritenere passiva una tale difesa; in alternativa si può non fare nulla e lasciare un pedone in a7. Si hanno cioè due configurazioni:
In questa:
oltre alla debolezza in c6, il Nero ha anche la debolezza in a7.
L’altra configurazione si ha quando il Nero giocando a6 cambia i pedoni a, rimanendo con un’unica debolezza:
Sembrerebbe una configurazione migliore dell’altra, ma si deve tener conto che, senza il pedone a7, il Bianco può attaccare il pedone c6 anche dalla casa b6.
Spassky ha proposto un miglioramento, spingendo in a6 dopo b4 del Bianco; forzando così a4 (per poter spingere in b5) e, dopo b5 del Bianco, spingendo in a5. Dopo 1.bxc6 bxc6, il Cc3 non ha più la casa a4 per andare in c5; l’Alfiere potrebbe trasferirsi in b4 chiudendo la colonna b oppure il Nero può optare per valorizzare il mediogioco spingendo in c5.
La configurazione B
Una configurazione meno comune nella quale il Bianco deve usare l’avanzata di minoranza solo per guadagnare spazio sull’ala di Donna, rendendo debole la casa c6 e facendo di c7 un possibile obiettivo d’attacco. L’arretratezza di c7 rende praticamente isolato il pedone d5. Il Bianco cerca il cambio di uno dei difensori del pedone c7 (l’Alfiere camposcuro) grazie ad Aa3; altro piano è lo sfondamento centrale con e3-e4. Per il Nero, come in A, è fondamentale imbastire un attacco sull’ala di Re; casa ideale di un Cavallo è e4, anche se la mossa Ce4 è meno facilmente giocabile causa la debolezza del pedone d5 e per le azioni del Bianco che tendono a impedirla; l’attacco nero deve essere supportato dalle spinte f5 e g5.
Esempio
Ecco una partita didattica dedicata alla struttura Carlsbad. Altri ben commentati esempi si trovano nel testo Chess Structures – A Grandmaster Guide di M. Flores Rios.