Il pedone isolato (isolano) è tale se la sua parte non possiede più i pedoni delle colonne adiacenti all’isolato; è tipico di alcune aperture (come la Difesa Tarrasch, la Siciliana Alapin 2. c3 d5, il Gambetto di Donna accettato ecc.), ma può originarsi in ogni fase del gioco. Classicamente si tendeva a dare un’importanza molto grande a questo aspetto della posizione, mentre oggi si preferisce farlo rientrare in una valutazione più globale.
Come sottolinea Silman,
il pedone isolato non è un problema se non è situato su una colonna aperta perché le Torri avversarie non lo potranno impensierire.
Occorre rilevare che in una visione moderna degli scacchi il pedone isolato non è un tumore inguaribile; a dire il vero appaiono anche ottimistiche le speranze di chi vede nel pedone isolato una grande forza per ottenere l’attacco e l’iniziativa.
Molto spesso le analisi di partite basate sul tema del pedone isolato sono molto superficiali e in genere non è difficile scoprire che la parte che ha perso poteva giocare decisamente meglio e non era certo spacciata già alla decima mossa! Spesso cioè esistono difese migliori di quelle usate in partita cosicché si comprende come la reale debolezza/forza di questi pedoni sia la pressione psicologica che provocano nel difensore più che la loro oggettiva fragilità.
La debolezza o la forza del pedone isolato dipendono da come vengono sfruttati gli squilibri che esso genera, da come cioè vengono gestite le caratteristiche generali del gioco in presenza del pedone isolato:
il pedone isolato è tanto più debole (forte) quanto meno (più) la parte che lo possiede ha l’iniziativa.
Una posizione classica è quella dove il pedone isolato è quello d.

La posizione classica del pedone bianco isolato sulla colonna d
Si deve notare la posizione del pedone isolato sulla quarta traversa. Se fosse sulla quinta, con il pedone e del Nero in e7, la sua posizione sarebbe decisamente più forte (considerazione che suggerisce la spinta d4-d5, se poi in d5 il pedone può essere facilmente supportato).
Molto comune anche la situazione invertita:

Il pedone isolato del Nero sulla colonna d
In sostanza, giocare o meno con il pedone isolato dipende molto dal tipo di apertura scelto e dalle caratteristiche del giocatore, ma farsi un’esperienza sia in difesa sia in attacco può aiutare molto la crescita del giocatore.
I piani del Bianco
Riferendoci al pedone isolato del Bianco sulla colonna d, il Bianco dovrebbe:
1 – Creare un attacco sull’ala di Re. Nel diagramma soprastante le lettere indicano una possibile posizione ideale di Donna, Torre, Alfiere campochiaro e Cavalli. Si noti anche che non si fa menzione all’Alfiere camposcuro: quando c’è il pedone isolato la coppia degli Alfieri conta meno per l’attacco.
2 – Usare il pedone come fulcro per un avamposto dei Cavalli (i Cavalli sono molto importanti per sfruttare il pedone isolato); abbiamo già visto l’importanza di un Cavallo in e5 per l’attacco, ma anche la casa c5 può essere sfruttata.
3 – Usare l’Alfiere dello stesso colore della casa davanti al pedone (quella in quinta traversa) per aiutarne l’avanzata o per attaccare il Re nero. La scomparsa di questo Alfiere è una condizione penalizzante. In genere il pedone isolato verrà limitato anche da un pedone avversario, per esempio l’isolato pedone d4 può essere limitato nella sua mobilità da un pedone in e6 o in c6. Nel caso in cui il Nero abbia arroccato corto, la limitazione è meno forte con il pedone c6 perché il Bianco potrebbe sacrificare il pedone (avanzata in d5) scoprendo il punto f7 dell’arrocco (e anche in questo caso l’importanza dell’Alfiere campochiaro è evidente).
4 – Spingere il pedone in d5, scambiandolo o sacrificandolo per aprire linee che facilitano l’attacco aumentando l’iniziativa. In questo caso è importante che sia ancora presente l’Alfiere campochiaro per sostenere la spinta in d5.
5 -L’attacco con il pedone h è un’altra risorsa per il Bianco, particolarmente forte quando per qualche motivo il pedone d non è più isolato (e il Bianco non deve preoccuparsi della sua difesa), per esempio dopo che un Cavallo nero in d5 ha cambiato il Cavallo bianco in c3. In genere, il Bianco prepara l’attacco con una batteria Alfiere campochiaro- Donna e poi spinge in h, che però può essere spinto anche subito. Nel fare la spinta il Bianco deve valutare se l’eventuale perdita del pedone h può essere compensata strategicamente o tatticamente. L’Alfiere camposcuro parteciperà alla lotta dalla sua posizione, prima di essere eventualmente spostato per scopi immediati (come sfianchettare l’Alfiere omologo o attaccare la Donna). Dopo l’avanzata del pedone il Bianco attacca con Cg5; la Donna partecipa all’attacco sia in batteria sia con spostamenti concreti (minaccia di matto da h3 ecc.). All’avanzata del pedone h, il Nero può rispondere con:
- avanzando il pedone h6: in questo caso la batteria privilegiata diventa Ad3-De4 (via e2).
- Avanzando il pedone g; in questo caso il pedone h del Bianco può avanzare in h5, poi cambiare in g6 o pressare con h6.
I piani del Nero
La parte che lotta contro il pedone isolato deve attaccare e distruggere il pedone:
1 – Semplificare per arrivare al finale, smorzando l’iniziativa del possessore del pedone. In particolare, scambiare l’Alfiere campochiaro del Bianco. Spesso si crea un secondo punto d’attacco sfruttando il fatto che, per difendere il pedone, il Nero scoordina i pezzi relativamente alla rimanente struttura pedonale.
2 – Occupare la casa davanti al pedone. Nel mediogioco tale compito dovrebbe essere svolto da un Cavallo, mentre nel finale il compito può essere svolto anche da una Torre, da un Alfiere o persino dal Re. L’obiettivo è impedire al pedone di avanzare, magari cambiandosi con un pedone o attaccando con profitto un pezzo.
Relativamente al punto 1, la situazione migliore per attaccare il pedone isolato è:
- sono stati cambiati tutti i pezzi leggeri;
- è stata cambiata anche una Torre (con due Torri la parte con l’isolano può avere maggiore controgioco);
- la Torre rimasta blocca il pedone e la Donna è dietro di essa (il cambio anche dell’ultima Torre favorisce il compito di chi ha l’isolano perché la Donna da sola non riesce a esercitare una pressione sufficiente).
Per capire la difficoltà della lotta contro il pedone isolato, consideriamo questa posizione (Kan-Bondarevsky, Tbilisi 1937).
N
Il Bianco catturò un pedone (che fra l’altro non fu quello isolato, ma il pedone b!) dopo 15 mosse, dopo che il Nero effettuò mosse dubbie che i commentatori successivi evitarono di sottolineare correttamente perché per ottimismo didattico “volevano” dimostrare che il pedone d del Nero doveva cadere. Oggi, i migliori motori danno parità (con un vantaggio di 0.21 al Bianco, equivalente al massimo a 50 punti Elo; un simile vantaggio il Bianco ce l’ha in moltissime linee d’apertura senza che per questo la linea d’apertura sia considerata perdente!).
Regola di Gallagher
Una regola esposta da Gallagher nel suo testo Conoscere la Caro-Kann.
- 4 pezzi leggeri favoriscono chi ha il pedone isolato
- 3 pezzi leggeri: parità
- 2 pezzi leggeri o meno favoriscono chi gioca contro il pedone isolato.
Esistono poi quattro metodi per affrontare il pedone isolato.
- Rubinstein – Cambiare i pezzi leggeri e andare nel finale
- Nimzowitsch – Bloccare il pedone isolato
- Karpov – Controllare, senza necessariamente occupare, la casa di blocco davanti al pedone, tenendolo quindi sotto pressione perché non può avanzare
- Larsen – Il pedone isolato è debole e va catturato (magari creando una seconda debolezza)!
Esempi
Numerosi e ben commentati esempi si trovano nel testo Chess Structures – A Grandmaster Guide di M. Flores Rios.