Il valore assoluto di un giocatore aumenta quanto più tempo ha a disposizione; addirittura per ognuno di noi è possibile definire un gap fra gioco lampo e gioco a cadenza di torneo (tipo 90′ per 40 mosse + 30″ a mosse + 30′ + 30″ a mossa per finire). Questo gap è il punto di partenza per rimuovere uno dei principali difetti che hanno i giocatori deboli.
Infatti il gap è mediamente tanto maggiore quanto minore è la forza del giocatore. Se è vero che anche un campione del mondo può prendere matto in una (ricordiamo il matto in una mossa preso da Kramnik da Deep Fritz 10) è pur vero che un fortissimo giocatore riesce a giocare con 5′ a disposizione contro un avversario che dispone di un tempo lungo con un gap di 300-400 punti al massimo.
In cadenza lunga capita spesso che si esegua una mossa a cadenza lampo, non perché manca il tempo, ma perché la mossa è effettuata con la stessa istintività che si usa nel gioco veloce. Ciò di fatto può far precipitare il nostro valore anche di 500 o 600 punti Elo e quindi farci perdere contro chiunque!

Il valore assoluto di un giocatore aumenta quanto più tempo ha a disposizione
La mossa istintiva è uno dei principali difetti dei giocatori sotto ai 2000 punti Elo, ma è penalizzante anche per giocatori di ottima forza. Quali sono i motivi principali che possono spingerci a suicidarsi?
- Tralasciando lo zeitnot, possiamo eseguire una mossa istintiva per guadagnare tempo; non è mai una saggia decisione perché il tempo eventualmente guadagnato non è ripagato dalla perdita di forza (il gap) del nostro gioco.
- La stanchezza può portarci a prendere un attimo di respiro e a giocare “senza pensare”, tanto “è ovvio che si deve fare così”. Peccato che in realtà spesso si sarebbe dovuto giocare in un altro modo.
- Un evidente vantaggio (o semplicemente il fatto che l’avversario gioca molto male, eccessiva sicurezza) ci può portare a credere che “ogni mossa vinca”.
- La realizzazione di un piano ci porta a eseguire automaticamente una mossa che lo attua.
- Una scarsa attenzione alla profilassi: “l’avversario faccia quello che vuole, io faccio così!”.
- Il timore eccessivo del piano avversario. Così il principiante che odia i doppi di Cavallo, appena può cambia gli equini…
Che fare per evitare che la mossa istintiva rovini molte nostre partite? Oltre a imparare ad analizzare bene ogni posizione, seguire almeno la semplice regola di
terminare l’analisi con la mossa migliore che l’avversario può fare.
Quindi, se siamo troppo istintivi, anche quando la nostra analisi non va al di là di una mossa, sforziamoci di chiederci “e lui che farà?”.
Come esempio riporto la partita Bellia-Albanesi (Isola d’Elba, 2011).
B
Il Nero si è difeso dall’attacco sull’ala di Re cedendo un pedone (che ora si trova fastidiosamente in c6). L’ansia di voler eliminare lo scomodo pedone avversario porta il Nero a infrangere il punto 4 (complice anche il punto 2, visto che siamo alla 42-esima mossa): 42…Ab5?.
Così si recupera il pedone, ma si dà al Bianco la possibilità di entrare in h4 con la Donna, dare un mortale scacco in f6 e terminare l’attacco proprio nella zona dove il Nero sembrava essersi difeso. Se il Nero avesse considerato la replica dell’avversario e avesse visto l’entrata della donna in h4, avrebbe giocato 42…Rg7 per replicare a 43.Dh4? con 43…Db6!.