Una delle cose più disincentivanti della didattica scacchistica è la banalizzazione della conoscenza di dare matto con Alfiere e Cavallo. Si può dire che sia la barriera fra finali elementari e finali complessi dove comunque è necessaria un’abilità scacchistica non comune, buone capacità di calcolo ecc.
Da Come giocare i finali di pedoni e pezzi leggeri (Keres): “il lettore si renderà conto che questo finale è senza dubbio facile”.
Da Cosa bisogna sapere sui finali (Averbach): “il matto con Cavallo e Alfiere è molto più complicato di quelli visti finora…”. Seguono poi tre o quattro posizioni, ma nessuna indicazione di come si possa arrivare da una posizione generica a quelle indicate.
Da Il finale negli scacchi (Paoli): “se non si apprende bene la tecnica, il Re nero finisce per assomigliare a un’anguilla che scivola ripetutamente di mano allorché si crede d’averla bene afferrata”. Poi come nel testo di Averbach si indicano due posizioni interessanti, ma nulla si dice su come arrivarci.
Da Il manuale dei finali (Dvoretzky): “il procedimento per dare matto con Cavallo e Alfiere è descritto in qualsiasi manuale per principianti”. Seguono poi due posizioni di esempio che non possono certo far capire al giocatore come comportarsi se i pezzi sono disposti in ordine diverso. Infatti, se è possibile posizionare i pezzi bianchi nel modo descritto, non è affatto detto che il Re nero collabori andando proprio nella stessa casa del diagramma presentato.
Ci sono diversi modi di insegnare il matto con Alfiere e Cavallo; il più famoso è il metodo di Deletang. In realtà, tale metodo è molto macchinoso, certo, si può imparare a memoria, ma di fatto, ricordarlo come si ricorda un sonetto di 14 versi è praticamente impossibile.
Al lavoro…
De la Villa segue un’altra strada, sicuramente più intelligente perché si basa su considerazioni strategiche che è più facile ricordare.
Le premesse
- Il Re può essere mattato solo nell’angolo dello stesso colore dell’Alfiere.
- Importante saper riconoscere le reti di matto quando il Re non è nell’angolo, ma solo sul bordo perché ciò restringe le opzioni dell’avversario.
- Importante capire cosa sono le barriere, cioè argini che il Re della parte debole non può attraversare. Ci sono tre barriere; l’ultima delle quali è una gabbia perché il Re debole non può uscire; per le altre due barriere ha due punti di uscita che devono essere controllati dal Re forte.
Le tre barriere
Si noti che le tre barriere hanno i due pezzi situati su case dello stesso colore.
I sei passi per dare matto con Alfiere e Cavallo
De la Villa indica alcuni passi chiave che condensano la strategia della posizione.
- Si deve trasferire il Re in una delle quattro case centrali, meglio in una del colore opposto a quella dell’Alfiere.
- Si trasferisce il Cavallo al centro.
- Il Re finisce nell’angolo per lui buono. Per scacciarlo, il Re occupa (3a) la casa a distanza di elefante (2 case in diagonale), il Cavallo controlla la casa d’angolo con scacco (3b) e l’Alfiere quella adiacente (3c);
- Si forza il trasferimento del Re nell’angolo cattivo cercando di arrivare alla gabbia. Questo è il passo dove si deve avere maggiore attenzione. Il Cavallo salta dalla settima alla quinta, disegnando una W; l’azione degli altri pezzi è di costruire una barriera.
- Forzata la gabbia, il Re forte si mette a salto di Cavallo dalla casa d’angolo.
- Il matto può essere dato con l’Alfiere o con il Cavallo, con le due ultime mosse che coinvolgono entrambi i due pezzi.
Si parta per esempio da questo schema che per la parte forte è decisamente penalizzante. Il Re nero sarà mattato in a8 o h1 (e cercherà di fuggire in h8 o a1). Sarà importante capire le case corrispondenti quando il colore dell’Alfiere cambia (qui è campochiaro, ma potremmo avere quello camposcuro).
NOTA – Nel caso di Alfiere di colore opposto, la colonna e e quella d sono corrispondenti; analogamente la c e la f come pure la g e la b e la a e la h: c’è simmetria rispetto all’asse verticale.
1
1.Rb3 Rd5 2.Rc3 Re5 3.Rc4 Re6 4.Rd4 [finito il primo passo]
2
4…Rf6 5.Cb3 [anche Cc2 andrebbe bene, ma è innaturale, chiude l’Alfiere] 5…Re6 [altrimenti il Re bianco avanza] 6.Cc5+[finito il secondo passo]
3
6…Rf6 7.Rd5 Re7 [è ovvio che il Re può suicidarsi anche nell’angolo cattivo, ma il matto è più veloce] 8.Re5 Rf7 9.Af5 Rg7 [9…Re7; così il Re perde l’angolo buono: 10.Ae6 Rf8 11.Rf6] 10.Re6 Rg8 [10…Rh6 11.Rf6] 11.Rf6 (3a) Rh8 12.Ce6 Rg8 13.Cg5 Rh8 14.Cf7+ (3b) Rg8 15.Ae4 Rf8 16.Ah7 (3c) [finito il terzo passo]
4
16…Re8 17.Ce5 Rd8 18.Re6 Rc7
18…Re8 [questa variante è peggiore, ma meno automatica per il Bianco che deve usare i pezzi per evitare che il Re nero torni nell’angolo buono] 19.Cd7 Rd8 20.Rd6 Re8 21.Ag6+ Rd8 22.Af7 Rc8 23.Cc5 Rd8 24.Cb7+ Rc8 25.Rc6 Rb8 26.Rb6 Rc8 27.Ae6+ Rb8 28.Cc5 Ra8 29.Af5 Rb8 30.Ca6+ Ra8 31.Ae4#]
19.Cd7 Rc6 20.Ad3! (gabbia) Rc7 21.Ab5 Rd8 22.Cf6 Rc7 23.Cd5+ Rd8 24.Rd6 Rc8 25.Re7 Rb8 26.Rd8 Rb7 27.Rd7 Rb8 28.Aa6
Ora è tutto facile:
5
28…Ra7 29.Ac8 Rb8 30.Rd8 Ra8 31.Rc7
6
31…Ra7 32.Cb4 Ra8 33.Ab7+ Ra7 34.Cc6#.