Non è possibile dare regole generali per risolvere un qualunque finale di soli pedoni, anche perché l’interazione fra le varie regole diventa molto complessa all’aumentare del numero di pedoni. Trovare finali elementari è possibile solo nei casi di
- Re e pedone contro Re
- Re e due pedoni contro Re
- Re e pedone contro Re e pedone
- Re e due pedoni contre Re e pedone
Cioè il numero di pedoni sulla scaccheira va da uno a tre.
Per i finali più complessi, in linea di massima, si possono suddividere i finali di pedoni in due grandi classi:
- quelli che si risolvono con le regole sulla geometria del Re e con quelle sulla geometria del pedone.
- quelli per i quali tali geometrie non sono sufficienti ed è necessario introdurre altre regole, studiare eccezioni oppure… giocare il finale!
Finali non elementari con più pedoni
Nei finali di più pedoni si possono solo ulteriormente citare alcuni fattori che sono importanti, ma la cui importanza può essere amplificata o depressa dalla posizione in esame: più che regole sono indicazioni generali (che valgono anche per i finali con uno o due pedoni per parte).
Due pedoni passati uniti – Due pedoni passati uniti bloccano il Re avversario, ma a differenza del pedone passato protetto possono avanzare. Questo grado di libertà in più è utile per avanzare con successo il proprio Re al momento opportuno. Ecco un esempio (Kling e Horwitz, 1851):
B
1.Rd4 Rg4 2.h4 Rh5 3.Re3 Rg4 4.Re4 Rh5 5.Rf4 Rh6 6.g4 Rg6 7.h5+ Rh6 8.Rf3 Rg5 9.Re4 Rh6 10.Rf4 Rh7 11.g5 Rg7 12.g6 Rf6 13.Re4 Rg7 14.Rf3 Rf6 15.Rf4 Rg7 16.Rg5 c3 17.h6+ Rg8 18.Rf6 c2 19.h7+ Rh8 20.g7+ Rh7 21.Rf7 c1D 22.g8D+ Rh6 23.Dg6#.
Minare la catena pedonale – Una catena può essere indebolita (minata) se vengono cambiati uno o due pedoni. Si veda la Golberg-Zhuk (Russia 1934) nella quale la posizione della forte catena bianca sembra dover paralizzare il Re nero (mentre quello bianco è bloccato dai due pedoni passati):
B
Zhuk giocò 1…Rf5 e finì con il perdere; doveva minare la catena dei pedoni bianchi prendendosi tutto il tempo necessario, visto che il Re bianco non poteva intervenire: 1…Re7 2.Rc3 Rf8 3.Rb2 Rg8 4.Ra3 Rh7 5.Rb2 f6 6.Ra3 fxg5 7.fxg5 Rg8 8.Rb2 Rf7 9.Ra3 Re6 10.Rb2 Rf5 e vince.
Attività del Re – Quanto più il Re è attivo tanto meglio è. Se per esempio deve controllare un pedone passato, l’attività del Re diminuisce, come pure se non ha spazio ai margini della scacchiera (un fatto peraltro spesso usato per difendersi con il meccanismo dello stallo). Un fattore che diminuisce l’attività del Re è lo zugzwang cioè l’impossibilità di muoversi senza fare danni.
In questo studio di Walker (1841) si utilizzano due importanti concetti generali: il tempo di riserva e lo zugzwang:
B
1.Re3 Rd6 2.Rf4 Re6 3.Rg5 Rf7 4.Rh6 Rf6 5.c3! (fondamentale tempo di riserva!) Rf5 6.Rg7 g5 7.hxg5 Rxg5 8.Rf7 Rf5 9.Re7 Re4 10.Rd6 Rd3 11.Rc6 Rc3 12.Rc5! il Re nero è in zugzwang, il Bianco vince.
Un fattore che invece aumenta l’attività del Re è l’ampliamento della testa di ponte. Si osservi la posizione della Hansen- Nimzowitsch (Randers 1925):
B
Il Re nero “potrebbe” avere più mobilità perché arriva prima in a4 (le altre incursioni sono reciprocamente bloccate dai pedoni avversari sulla quarta e quinta traversa); il Bianco minaccia però c3 creandosi un pedone libero sulla colonna.
Come si vedrà l’ampliamento della testa di ponte (cambiare pedoni per aprire la strada al Re) avrà la meglio su questo fattore. 1…Rc7 2.c3 Rb6 3.cxb4 [3.c4 Ra6! 4.cxd5 cxd5 5.Rc2 Ra5 6.Rb2 Ra4 7.Rc2 Ra3 8.Rb1 b3 9.Ra1 Rb4 10.Rb2 bxa2 e vince] 3…Rb5 4.Rc3 Ra4 5.Rc2 Rxb4 6.Rb2 Rc4 e vince.
Tempi di riserva – Considerando che lo zugzwang è un’arma importante, avere tempi di riserva nelle mosse di pedone può essere molto utile. Non a caso Steinitz sosteneva che la migliore collocazione dei pedoni fosse nella casa di partenza perché è spesso molto utile poter scegliere se spingere un pedone di una o due case.
Analogamente è molto importante togliere tempi all’avversario. Per esempio (analisi di Alekhine da una partita Marshall-Reti, New York 1924):
B
La configurazione pedonale del Nero è ciò che rimane di un fianchetto dopo che l’Alfiere è scomparso; il Bianco paralizza il Nero rubandogli i tempi di riserva che i pedoni f e h hanno a disposizione: 1.g5 Rc6 2.Re5 Rd7 3.Rd5 Rd8 4.Rc6 e vince.
Spingere un pedone congelando due o più pedoni avversari è un concetto che deve essere tenuto presente fin dalla fase precedente del mediogioco che precede il finale.
Un esempio più complesso è il seguente (Yermolinsky-Ivanov, Parsippany 1996):
B
Il Bianco giocò 1.gf5? e finì con il pareggiare. Vinceva 1.g5 (il Bianco si assicura il tempo di riserva h3-h4 e controlla f6) 1…Rf7 (il Nero può anche giocare Re7, ma deve occupare e6 quando il Bianco è in d3; 1…Rg7 2.e6 Rf8 3.Re2 Re8 4.Rd3 Re7 5.Rc4 Rxe6 6.Rxd4 rientrando nella variante principale) 2.Re2 Re7 (2…Re6 3. Rd3 Rd5 4.e6 Rxe6 5.Rxd4 rientrando nella variante principale) 3. Rd3 Re6 4.Rxd4 Rd7 5.Rc3 Re6 6.Rc4 Rd7 7.e6+ Re7 8.Rd3 Rxe6 9.Rd4 Rf7 10. Re5 Re7 11.h4 e vince.
Quando entrambi i colori hanno tempi di riserva, Dvoretzky consiglia di pareggiare il conto dei tempi nel settore sfavorevole. Nella posizione seguente (Sveida-Sika, Brno 1929) il Nero ha vantaggio di tempi sul lato di Re, mentre è in svantaggio sul lato di Donna:
N
L’unica mossa che pareggia i tempi sul lato sfavorevole è 1…a5!!. Dopodiché è tutto facile: 2.b3 b5 3.a3 b4 4.a4 h6 5.h4 h5 e vince.