In Lezioni pratiche per diventare maestro di scacchi Dvorezky e Yussupov espongono il pensiero di grandi campioni del passato circa i fattori più importanti per un rapido miglioramento. Di seguito alcune riflessioni con un veloce commento.
W. Steinitz
1) Il principiante deve cercare di giocare quanto più possibile con avversari a lui superiori.
Vero a tutti i livelli. Bela Toth soleva dire che per passare di categoria è necessario perdere almeno 100 partite (la condizione è necessaria, non sufficiente!).
2) La regolarità dello studio e della pratica può facilitare in maniera notevole un rapido progresso. È molto meglio dedicare un’ora al giorno per sei giorni consecutivi che sei ore una volta alla settimana.
Fondamentale.
S. Tarrasch
Sottovalutare gli avversari e sopravvalutare la mia bravura: ecco a cosa dovevo attribuire la mia sconfitta.
Vero a tutti i livelli. Gli scacchi non sono un gioco dove il più forte ha per esempio il 90% di vincere (come per esempio accade nei 100 m); spesso non arriva al 60% (la differenza di punteggio Elo dei due contendenti esprime appunto questa percentuale). In altri termini, a parità di differenza di valori fra i giocatori, l’incertezza del risultato è molto superiore rispetto ad altri sport/giochi.
E. Lasker
Si può sbagliare, ma non si può mentire a sé stessi. Chi segue con coraggio le proprie convinzioni può perdere, ma anche la sconfitta gli tornerà utile, purché cerchi di scoprirne le ragioni.
Vero a tutti i livelli. Completa il primo consiglio di Steinitz.
J. R. Capablanca
Per migliorare il vostro gioco dovete innanzitutto studiare il finale.
A. Alekhine
Un aspetto più di qualunque altro determina la forza scacchistica: un’irremovibile concentrazione.
Vero a tutti i livelli, ma fondamentale per il principiante. Un giocatore molto forte può giocare d’istinto, usando la semplice esperienza, ma il principiante non può prescindere dalla concentrazione, pena errori gravi e irrimediabili.
A. Nimzowitsch
Studiare una posizione standard (per esempio una colonna centrale contro un attacco sul fianco) ha come obiettivo non solo l’analisi di una particolare posizione, ma anche il miglioramento dell’intera sensibilità posizionale.
Utile soprattutto per i principianti. Crea le basi per ulteriori progressi.
M. Botvinnik
Chiunque desideri diventare un fuoriclasse deve anche affinare le sue capacità nell’analisi scacchistica.
Vero a tutti i livelli. Attualmente si sta aprendo un dibattito fra i classici e i moderni sull’uso del computer nell’analisi (paragonabile all’uso della calcolatrice per un ragazzo delle scuole elementari o medie inferiori): il computer aiuta a migliorare la propria analisi o riduce la capacità di pensare autonomamente? Probabilmente, se usato correttamente, velocizza molto i procedimenti classici con cui si “vedono” le mosse.
G. Kasparov
Giocare creativamente senza timore di sfruttare le possibilità e disporre di un elegante stile di gioco non vi esime assolutamente dal continuare a lavorare duro.
Vero quanto più alto è il livello. Completa il secondo consiglio di Steinitz.