• HOMEhome
  • CORSO DI SCACCHI
    • Chi siamo
    • Contatti
  • Per cominciare
  • Livello medio
  • Strategia
  • Tattica
  • Finali
  • albanesi.it

Cavallo al bordo

La polemica dell’attuale didattica scacchistica fra chi sostiene che non ci sono regole (Watson) e chi invece ne sottolinea l’importanza (Aagaard, Dvoretzky) ha avuto come punto di partenza alcune regole classiche; fra queste, quella che sconsiglia di piazzare un Cavallo ai bordi della scacchiera in quanto esso diventa un pezzo decisamente poco movibile, impacciato e poco utile.

Consideriamo questa posizione ricavata da una partita fra principianti.

Cavallo al bordoB

Il Cavallo del Bianco è minacciato; una mossa ragionevole sarebbe 1.Cd5, accentrando il Cavallo, eventualmente cambiandolo con l’antagonista in f6. Il Bianco potrebbe giocare anche le ritirate 1.Cb1 o 1.Cd1 oppure l’aggressiva 1.Cb5. Da considerare anche 1.Ce2 che però chiude la strada all’Alfiere. Ebbene, il Bianco scartò tutte queste possibilità e giocò la peggior mossa di Cavallo: 1.Ca4.

Dopo 1…a6, il Nero minaccia l’immediata cattura del Cavallo con 2…b5. Basta questa considerazione per capire come il Cavallo in a4 non ci faccia nulla e che il suo salvataggio (con b3 e poi Cb2) costerà altri due tempi.

Esempi come il precedente sono sempre stati portati a giustificazione della regola del Cavallo al bordo. Peraltro, molte aperture moderne sviluppano lateralmente il Cavallo. Per esempio nella variante dei 4 pedoni della difesa Est Indiana, dopo 1.d4 Cf6 2.c4 g6 3.Cc3 Ag7 4.e4 d6 5.f4 0–0 6.Cf3  il Nero può sviluppare il Cavallo in a6

Cavallo al bordoB

con l’obiettivo di giocare c5 e portare il Cavallo in c5 se il Bianco cambia oppure in c7 (controlla d5, b5 ed e6) se non cambia.

Qual è dunque la verità? Il Cavallo al bordo ci sta bene oppure no? La risposta è semplice:

un Cavallo è giocabile al bordo per esigenze di sviluppo oppure per combinazioni tattiche.

Negli altri casi deve ritenersi invece un handicap (si veda la Lilienthal-Smyslov).

Ovvio che un Cavallo al bordo (come in h4/h5 in molti attacchi sull’ala di Re del Nero/Bianco) che minacci una combinazione decisiva è più che giustificato.

Più difficile è giudicare l’esigenza di sviluppo. Mettere un Cavallo al bordo perché non si sa dove metterlo non è una buona strategia, soprattutto se ci resterà per tutta la partita.

Si comprende facilmente che un Cavallo bianco che dalla sua posizione di partenza deve andare in b5 può arrivarci da a3 (pensiamo alla stravagante risposta alla Siciliana 1.e4 c5 2.Ca3) o da c3; se decidiamo di porlo al bordo dobbiamo assicurarci che possa essere poi sviluppato correttamente, che la sua posizione ideale sia raggiunta. Il Cavallo è cioè di solo transito nelle caselle marginali.

Vediamo due esempi illuminanti. Il primo è tratto dalla Albanesi-Barlocco (Jesolo, 2007):

Cavallo al bordoB

Il Bianco ha cambiato velocemente le Donne per lasciare il Re nero al centro. Per esigenze difensive i due Cavalli neri sono finiti al bordo, ma la posizione del Nero è ottima, la partita è equilibrata (infatti finì patta alla 47-esima mossa). Il Cavallo in h6 può essere rigiocato in f7 o in g4 (minaccia che costa al Bianco il tempo h3) e quello in a6 può essere sviluppato in c7 o in c5.

Nell’esempio che segue (De Nardi-Albanesi, Jesolo 2007) si ha invece un infelice esempio di Cavallo al bordo.

Dopo le mosse 1.e4 g6 2.d4 Ag7 3.Ae3 c6 4.Cc3 d5 5.e5 il Nero sviluppò il Cavallo in h6.

Cavallo al bordoB

Tale mossa è giocabile, ma il Nero deve porsi il problema di come riposizionare il Cavallo. Ci sono sostanzialmente due piani: quello con f6 e Cf7, attaccando la punta della catena dei pedoni bianchi e quello dove il Cavallo da h6 tiene sotto tiro le case f5 e g4. Entrambi i piani sono corretti, anche se il secondo è più ambizioso. Dopo 6.f4 0-0 7.h3 Cf5 8.Af2, il Nero avrebbe potuto giocare la semplice 8…Db6 con pressione sul lato di Donna del Bianco. Invece, per puntellare la posizione del Cavallo in f5 (e giustificare quindi tutto il piano), giocò l’orribile 8…h5?.

Cavallo al bordoB

Il Bianco non si fece intimorire e continuò con 9.g4 hxg4 10.hxg4 Ch6 11.Ae2.

Cavallo al bordoN

Il Cavallo è tornato al bordo e ora dopo la semplice Ae3, il Bianco minaccia f5 con guadagno di un pezzo. Per salvare il Cavallo, il Nero può decidere se liquidare tutti i pedoni sull’ala di Re e giocare con il Re completamente indifeso oppure chiudere la posizione, giocando praticamente con due pezzi in meno l’Ag7 e il Ch6. La sua posizione è indifendibile.

Condividi:
  • Share via Facebook
  • Share via Twitter
  • Share via Email

LE IDEE REGALO

finali elementari negli scacchi Un finale è elementare quando esistono semplici regole che permettono a un giocatore di forza molto modesta di battere il campione del mondo. Questa definizione permette di dare la massima efficienza allo studio del finale, consentendo anche a giocatori di forza magistrale da un lato di non perdere tempo ed energie nello studio di finali talmente complessi da essere poi non gestibili in partita e dall’altro di non avere buchi clamorosi nella preparazione. Il testo è pertanto adatto ai giocatori che vanno dal principiante al Maestro con 2.200 punti Elo
capire gli scacchi La seconda edizione di Capire gli scacchi è il sunto della profonda rivoluzione nella didattica scacchistica dell’ultimo quinquennio. In particolare appare ormai chiaro che i metodi di studio per un giocatore che aspiri a diventare Grande Maestro sono diversi da quelli per l’amatore di buon livello che ha evidenti limiti di tempo e a cui questo volume è destinato. Devono essere quindi implementati metodi di allenamento e di gioco (il METODO SCAS) che dirigano il giocatore verso ciò che offre il massimo risultato con il minimo sforzo. Capire gli Scacchi non porta al titolo di Grande Maestro, ma è una delle vie più efficienti per ottimizzare il tempo dedicato agli scacchi.

Thea – San Martino Siccomario (PV) © 2000 - 2023 | P.IVA 01527800187 | Tutti i diritti riservati