Una catena si dice stabile se può essere sostenuta da una base che non può essere attaccata da un pedone avversario.
La stabilità della catena mette in grado chi la possiede di poter valorizzare con calma la falange pedonale, in pratica diminuendo le possibilità di controgioco dell’avversario. Nell’esempio che segue (Albanesi-Baudry, Cannes 2013) la mossa migliore è 1.f5 che minaccia la forchetta in f6; seguirebbe 1…f6 2.g4 e la catena diventa stabile perché a un’eventuale spinta del Nero in h5 il Bianco opporrebbe la spinta del pedone h3.
Supponiamo però che il Bianco decida prima di cambiare in e5 (un’idea comunque buona): deve cambiare con il pedone f (aprendo la colonna alla Torre) o con il pedone d? La risposta sta nell’analisi della catena che si verrebbe a formare.
B
Dopo 1.fex5? dxe5 2.d5 cxd5 il Bianco ottiene un pedone passato che però rischia di diventare debole perché il Bianco deve temere la spinta f5; da notare che il Bianco non può riprendere con il pedone e perché il pedone c4 rimarrebbe in presa (se così non fosse, si potrebbe costituire una catena stabile con la successiva spinta b3). Dopo 3.Cxd5 (la presa di Cavallo è migliore dell’immediata cxd5 perché, in caso di f5, la Donna può spostarsi in b3 a raggi X sul Re nero) Cxd5 4. cxd5 il Bianco ha ottenuto un pedone passato, ma che può diventare debole per la spinta in f5 e che non può per ora essere spinto facilmente perché manca il supporto del pedone e, bloccato dal pedone nero e5.
Decisamente preferibile è 1.dxe5! dxe5 2.f5! e la catena e4-f5 è stabile e si presta a essere usata come arma d’attacco sull’ala di Re.