Il cambio di Alekhine è un’idea strategica espressa da Alekhine nel 1924 dopo una partita con Lasker.
In pratica si tratta di sfruttare un cattivo piazzamento del Cavallo di Donna (in d7 per il Nero o in d2 per il Bianco) per aprire con vantaggio la colonna c scambiando il pedone c per quello d dell’avversario.
Infatti, quando la colonna c è aperta, il piazzamento ideale del Cavallo è in c6 (c3).
In realtà, l’idea di Alekhine spesso non è “obbligata” nel senso che in una posizione particolare possono esistere anche altri piani più promettenti. Di solito è tanto più prioritaria quanto più è possibile occupare velocemente la colonna c.
Siamo nella Taimanov-Terpugov (Mosca 1951) dopo le mosse iniziali 1.d4 d5 2.c4 c6 3.Cf3 Cf6 4.Cc3 Cbd7?!:
B
Questa variante della Slava è caduta in disuso e ad alti livelli il Bianco ha percentuali di vittoria intorno all’80%. Taimanov continuò con 5.cxd5! cxd5 6.Af4 e6 7.e3 Ae7 8.h3 a6 9.a4 0–0 10.Ad3 b6 11.0–0 Ab7. Ora il Bianco è pronto a raddoppiare le Torri sulla colonna c con Db3, Tfc1, Tc2, Tac1 con un vantaggio piuttosto netto.
Il cambio di Alekhine ha perso nel tempo gran parte della sua importanza e oggi resta una possibilità fra le tante insite nella posizione e solo in pochi casi (come nella Taimanov-Terpugov) il cambio è la miglior arma in assoluto (posizione didattica). A riprova di quanto detto, si analizzi questa posizione:
B
Botvinnik la giocò due volte. Nel primo caso (contro Ragozin) preferì giocare 10. b3!?, cercando di sfruttare la diagonale a1-h8, nel secondo (contro Blau) preferì giocare il cambio di Alekhine, ma non occupò le colonne con le Torri: lo scambio servì per giocare una veloce Db3 e attaccare sull’ala di Donna con l’avanzata del pedone a. In sostanza Botvinnik vide nel cambio il modo di punire la posizione del Cavallo d7 che era molto distante dalla casa ottimale c6.