Il metodo delle approssimazioni successive può essere proficuamente utilizzato nei finali di pedoni e in quelli con pochissimi pezzi. In tali finali il computer mostra pressoché immediatamente la soluzione, spesso iniziante con una mossa del tutto inattesa. Ciò si spiega con l’enorme velocità di elaborazione che permette di usare il metodo più sicuro: l’esame di tutte le strade possibili, metodo che diventa impraticabile quando ci sono tanti pezzi sulla scacchiera.
Nei finali di pedoni il numero di possibilità è molto limitato: il Re ha poche mosse a disposizione e il pedone non può che muoversi in avanti in linea retta o lateralmente, se cattura.
L’uomo non ha la velocità di calcolo del computer, ma il metodo delle approssimazioni successive permette di ovviare alla tattica con la comprensione strategica della posizione. Prerequisito fondamentale del metodo è che comunque l’analisi sia condotta senza errori; per ottenere questo scopo è importante che si proceda con molta calma, fissando le posizioni di passaggio.
Come dice il nome, il metodo si basa su passi successivi. Si parte dalla soluzione più banale che di solito tutti scoprono fallire per un particolare problema che diventa il primo punto di riferimento della posizione; si passa a una soluzione che tenga conto del primo riferimento avuto e si scopre un secondo riferimento; così via fino alla soluzione che funziona.
Vediamo un esempio piuttosto semplice (studio di Moravec 1925): il Bianco muove e patta.
B
1) La posizione del Re nero è molto aggressiva. La banale corsa dei Re premia il Bianco: 1.Rf5 Rxh2 2.Rf4 Rg2 3.Re3 e vince; ma ovviamente un miglioramento è: 1…Rg2! Questo è il primo riferimento.
2) Se il Nero gioca 1…Rg2 libera la strada al pedone h che corre libero verso la promozione: 2.h4 Rxf2 3.h5 Re2 4.h6 f2 5.h7 f1D+: lo scacco mortale fa vincere il Nero, quindi il Re Bianco non deve prendere scacco quando il pedone nero promuove.
3) Dal punto 2, giochiamo 1.Re5 per avvicinarsi al pedone f3 senza perdere tempi rispetto a 1.Rf5: 1.Re5 Rg2 2.h4 Rxf2 3.h5 Re2 4.h6 f2 5.h7 f1D 6.h8D. Abbiamo promosso senza che il Re bianco abbia preso scacco. Funziona? No! Ricordandoci che si deve sempre finire l’analisi con una mossa dell’avversario, ecco che 6…Da1+ guadagna la neonata Donna bianca.
4) Esaminiamo il terzo percorso verso f3, 1.Rd5!!. Vediamo che, dopo 1…Rg2 2.h4 Rxf2 3.h5 Re2 4.h6 f2 5.h7 f1D 6. h8D, non c’è modo per il Nero di guadagnare la Donna e il Bianco patta.
Ecco un esempio molto più difficile (Vlasak 1974): il Bianco muove e vince.
B
1) Ci accorgiamo che limitare il Re con 1.Rc3 non serve a nulla perché il Nero è dietro e più vicino ai pedoni bianchi per cui vi arriva prima di quanto il Bianco possa fare con c6 e c7. Primo riferimento: la posizione del Re nero è sufficientemente aggressiva (infatti il Bianco con mosse avventate può anche perdere).
2) Se spingiamo in a4, il Nero spinge in a6 e blocca l’avanzata. Secondo riferimento: a6 è una mossa difensiva che però ha lo svantaggio di avvicinare al Re bianco il pedone a debole.
3) Proviamo a catturare il pedone a. 1.Ra4 Rd2 2.Ra5 Rc2 3.Ra6 Rb3. Ora il Bianco può catturare a7: 3.Rxa7 Rxa3 4.Rb7 Rxb4 5.Rxc6 Rc4=; oppure in c7: 3.Rb7 Rxa3 4.Rxc7 Rxb4 5.Rxc6 a5 6.Rb6 a4 7.c6 a3 8.c7 a2 9.c8D a1D=. In entrambi i casi il Bianco non vince. Notiamo però che in questo passo è richiesta una buona capacità di analisi per vedere che nel secondo ramo la corsa dei pedoni finisce in parità, ma soprattutto per vedere la mossa 3…Rb3. Infatti se il Nero gioca 3…Rb2 (che sembra lo stesso, visto che deve prendere a3 prima di prendere b4) basta notare che b4 non è più minacciato e che quindi si può spingere in a4 guadagnando un tempo per l’avanzata dei pedoni: 3…Rb2? 4.a4! Rb3 (troppo tardi) 5.b5 e il Bianco vince portando un pedone in c6 e poi catturando c7. Quindi l’attacco sull’ala di Donna può essere una buona idea, ma ci manca un tempo (nella variante a gioco ottimale per il Nero). Come guadagnarlo? Altro riferimento è che con un pedone bianco in c6 la manovra Rb7-c7 lo difende e libera la strada verso la promozione.
4) Dalla risposta alla domanda arriviamo alla soluzione: 1.Rc4!! a6. Se invece il Nero gioca 1…Rd2 per non perdere il tempo con il Re segue 2.b5 cxb5+ (2…Re3 3.bxc6 Re4 4.Rb5 Rd5 5. a4 e il Nero è in zugzwang) 3.Rxb5 Rc3 4.c6 e vince andando a catturare c7.
Quindi 1…a6 è l’unica difesa, ma così si usa l’analisi ottenuta al punto 3 per comprendere che ora diventa vincente perché il pedone a si è avvicinato. Quindi ripercorriamo la strada del punto 3: 2.Rb3 Rd2 3.Ra4 Rc3 4.Ra5 Rb3 (occorre anche verificare che la strana 4…Rb2 fallisce per il solito meccanismo di spinta in c6 e manovra del Re via b7 su c7) 5. Rxa6 Rxa3 6.b5! cxb5 7.Rxb5 e solita vittoria con spinta in c6 e Rb7-c7.