Il principiante deve imparare a giocare l’apertura seguendo regole generali che non sono verità assolute, ma che lo aiuteranno a sviluppare naturalmente un gioco solido e corretto.
Lo scopo dell’apertura è di posizionare i pezzi in modo tale da prendere l’iniziativa se si ha il Bianco e di contrastare l’iniziativa dell’avversario se si ha il Nero, pareggiando il gioco. Per farlo è necessario mobilitare le proprie forze in modo coordinato, attivo e concreto.
Ecco le regole fondamentali:
- Si devono sviluppare velocemente i pezzi.
- Il centro è l’obiettivo delle nostre azioni: occuparlo con i pedoni o sottoporlo a pressione con i pezzi.
- Ostacolare il piano dell’avversario.
- Non muovere più volte lo stesso pezzo.
- Valutare attentamente mosse di profilassi con pedoni laterali.
- Non sviluppare troppo presto la Donna.
- Non lanciarsi in attacchi prematuri.
- Non ingozzarsi di pedoni in apertura: un tempo di sviluppo è più importante di un pedone.
Esempi
1 – Un’apertura veramente da principiante: 1.d3 d5 2.e3 e5 3.c3 Cf6 4.g3.
N
Il Bianco ha sprecato il vantaggio di muovere per primo, i suoi pezzi sono ancora fermi e il centro è saldamente in mano all’avversario. Ovviamente la partita non è ancora persa, ma nessun giocatore di scacchi ad alto livello giocherebbe così, concedendo un vantaggio di tempi all’avversario (realisticamente una posizione come quella proposta equivale alla perdita di un pedone).
2 – Chi cerca aperture originali come 1.Ch3 oppure 1.Ca3 dimentica che il controllo del centro è fondamentale. A seconda delle preferenze individuali si può scegliere se occupare il centro con i pedoni o di controllarlo con i pezzi. Le due strategie hanno ovviamente anche lati negativi.
Per esempio, dopo (apertura Alekhine) 1.e4 Cf6 2.e5 Cd5 3.c4 Cb6 4.d4 il Bianco ha conquistato il centro, ma il Nero può attaccare subito i pedoni con 4…d6.
N
Viceversa, dopo le mosse: 1.g3 e5 2.Ag2 d5 3.e3 Cf6 4.Ce2 il Bianco ha tentato di controllare il centro con i pezzi (l’Ag2 e il Ce2), ma non ha ottenuto nulla dall’apertura perché il Nero ha guadagnato facilmente spazio e iniziativa.
N
3 – Supponiamo di aver scelto un’apertura di Donna, per esempio: 1.d4 Cf6 2.c4 e6.
B
Vista la sequenza di mosse del Nero, poiché non le gradisce, il Bianco cerca di prevenire alcune tipiche difese come l’Indiana Nimzowitsch o l’Ovest Indiana. Cosa deve giocare? Se gioca 3.Cc3 il Nero risponde con 3…Ab4 ed entra nella Nimzowitsch; se invece gioca 3.Cf3 può giocare 3…b6 e impostare una Ovest Indiana. Ecco che la soluzione per contrastare i piani del Nero potrebbe essere 3.g3 cercando di portare l’apertura verso una Catalana.
N
Dopo 3.g3 il Nero può giocare 3…Ab4+, ma non c’è più l’inchiodatura del Cavallo (4.Ad2); non può giocare 3…b6? perché dopo 4.Ag2 si attacca la Torre in a8.
4 – Dopo le mosse 1.d4 Cf6 2.Ag5 e6 3.Cd2 c5 4.dxc5?! Axc5 5.Ce4?? sembrerebbe che il Bianco intenda aggredire il Cavallo in f6, a costo di muovere una seconda volta il Cavallo.
N
Ecco cosa segue: 5…Cxe4! 6.Axd8 Axf2#. Il Bianco ha guadagnato la Donna, ma ha preso matto.
Ovviamente le cose non sempre sono così drammatiche, ma muovere più volte un pezzo in apertura (senza uno scopo concreto, come per esempio guadagnare materiale in seguito a un errore dell’avversario) non è consigliabile perché si infrange implicitamente la regola numero 1; se vogliamo, è come giocare trascurando gli altri pezzi che se ne stanno tristemente nelle loro case di partenza.
5 – Dopo le mosse 1.d4 d5 2.c4 e6 3.Cf3, il Nero vorrebbe sviluppare il Cavallo in f6, ma teme la mossa Ag5 e preferisce eseguire la mossa profilattica 3…h6.
B
Tale mossa deve considerarsi una perdita di tempo perché più che di profilassi si può parlare di paura! La profilassi deve essere svolta contro un pericolo molto probabile; se il pericolo è certo (vedi il successivo paragrafo Le eccezioni) non si può parlare di profilassi, ma di necessità; se è poco probabile si deve parlare di eccessivo timore nel trattare la posizione. In effetti la pratica rivela che la mossa Ag5 dopo 3…Cf6 è giocata in meno del 10% delle partite e che, comunque (e questo è il punto importante!) dopo tale mossa il Nero può giocare la semplice Ae7 (e l’Ag5 fa molta meno paura!) oppure interrogare l’Alfiere con h6; in quest’ultimo caso la mossa h6 non è una perdita di tempo perché obbliga il Bianco a rimuovere l’Alfiere contraddicendo la regola 4. Osserviamo come una mossa (h6) giocata prima (senza uno scopo chiaro) oppure dopo (con lo scopo di attaccare l’Alfiere) abbia forza completamente diversa!
6 – Un esempio utile di come non si debba muovere troppo prematuramente la Donna è mostrato nell’ottimistica apertura del Barbiere, destinata a fallire a gioco corretto del Nero. Dopo 1.e4 e5 2.Dh5 Cc6 3.Ac4 (diagramma 381) il Bianco spera di dare matto in f7.
N
Un esempio utile di come non si debba muovere troppo prematuramente la Donna è mostrato nella sezione dedicata alla strategia di questo pezzo quando si mostra come l’ottimistica apertura del Barbiere sia destinata a fallire a gioco corretto del Nero. Un esempio più complesso (Gasymov-Zvjiagintsev, 1990) è il seguente. Dopo 1.d4 d5 2.Cf3 Cf6 3.g3 Af5 4.c4 e6 5.Db3?! il Nero gioca 5…Cc6.
B
Per capire come la sortita di Donna sia prematura, si vedrà che essa dovrà essere mossa più volte. Da subito si può scartare la cattura del pedone b7 (ricordatevi la regola 8) cui seguirebbe: 6.Dxb7? Cb4! (minaccia Cc2+) 7.Ca3 Tb8 8.Dxa7 Ta8 9.Db7 Txa3! 10.bxa3 Cc2+!.
La partita continuò con: 6.Ad2?! dxc4! 7.Dxc4 Cd7?! (non è la migliore visto che anche il Nero rigioca un pezzo senza minaccia immediata) 8.Ag2 Cb6 9.Dc3?!; ora con 9…Ab4 10.Db3 il Bianco sarebbe stato costretto a muovere la Donna per la quarta volta in dieci mosse. Da notare che la collocazione di un pezzo pesante è sempre critica perché la sua perdita può costare la sconfitta immediata. Si deve concludere che, a parte lo svantaggio di sviluppo, il Bianco ha dovuto subire una pressione psicologica non indifferente.
7 – Analizziamo la posizione (Sitnik-Stepanavichus, 1989):
N
Il Bianco vuole attaccare senza aver completato lo sviluppo e ha giocato 14.f5? La mossa sembra forte, ma è punita da un’energica azione dei pezzi neri già sviluppati: 14…Ce5! (Dvoretzky) 15.De4? (il Bianco doveva cessare l’attacco e ripiegare per esempio con Dh3) Cc5 16 Dxa8 Ab7 e il Nero cattura la Donna.
8 – La posizione mostrata è tratta dalla partita Zvjiagintsev-Fejgin (1992).
N
La posizione del Nero è difficile perché praticamente ha solo la mossa 1…Da5 che mantiene una certa iniziativa e impedisce che il Cavallo bianco salti in e6, avvicinandosi pericolosamente al Re nero. Invece il Nero preferisce catturare un pedone con: 1…Db6? 2.Ce6 Dxb2?. La punizione è esemplare (provate a rigiocare le mosse che seguono, riflettendo sul perché di ogni mossa):
B
3.Cxg7+ Rf7 4.Ad2! Rxg7 5.Tb1 Da3 6.Tb3 Da5 7.Cb5 Dd8 8.Ac3+ Ce5 9.Cxd6!! Dxd6 10.Da1 Rf6 11.hxg4 g5 12.f4 gxf4 13.Axe5 Dxe5 14.Txh6+ Txh6 15.g5+ e il Nero abbandona.
Ovviamente le regole sopraesposte hanno le loro eccezioni. È importante capire che l’eccezione non è un’antiregola, ma è semplicemente un ampliamento di essa.
Prendiamo una posizione di una nota variante difensiva della Siciliana (Paulsen): 1.e4 c5 2.Cf3 e6 3.d4 cxd4 4.Cxd4 a6 5.Cc3 Dc7
B
Come si vede, sembrerebbe che le regole 5 e 6 siano disattese: il Nero ha giocato un pedone laterale (a6) e ha sviluppato la Donna in c7.
Rileggiamo le regole e confrontiamole con la posizione. La mossa a6 è una mossa di profilassi? Con una riflessione affrettata si direbbe di sì. In realtà la profilassi è una prevenzione con un pericolo possibile; in questa posizione si gioca a6 per impedire un salto del Cavallo c3 in b5 poiché si ha l’intenzione di giocare la Donna in c7. Tale salto non è possibile, è certo con la Donna in c7. Qualunque giocatore lo eseguirebbe prima o poi proprio per confutare la posizione della Donna. La mossa a6 quindi più che una profilassi è una vaccinazione contro una malattia certa.
Lo sviluppo della Donna in c7 è prematuro (vedasi il termine presto della regola 6)? No, dopo aver giocato a6, il conduttore dei pezzi neri ha già deciso, è sicuro che la posizione da lui preferita della Donna è in c7. Prova ne è che nel prosieguo della partita, nelle varie varianti che ne possono scaturire, la Donna resta spesso per lungo tempo in c7, puntando su h2 e sull’arrocco nemico. Inoltre c7 è una casa di passaggio per l’ottima destinazione c6 per formare per esempio la batteria Dc6-Ab7 puntando su g2 con minacce di matto. Insomma considerazioni del tutto generali ci possono far dire che lo sviluppo della Donna in c7 non è prematuro. L’eccezione non è un’antiregola.