L’apertura di linee è un tema tattico complesso; come osserva Nunn, spesso è possibile solo grazie a un altro tema tattico, in primis la deviazione. Non a caso, il corrispondente tema della chiusura di linee è scarsamente citato perché è sempre ascrivibile al tema dell’interferenza: si veda per esempio il caso della Kataev-Markov nell’articolo sull’interferenza oppure questo esempio (Strehlow-Biebinger, Camp. Senior tedesco 2001) che mostra un classico caso di chiusura di linee per intrappolare una Torre che si è spinta nel territorio nemico senza accorgersi che dietro a essa poteva chiudersi la ritirata:
N
Il Nero gioca 1…Cac5! guadagnando la qualità perché la Torre è intrappolata.
L’apertura di linee può essere pura quando è un nostro pezzo che abbandona (spesso in modo plateale, con sacrificio) la linea per permettere l’azione di altri pezzi o spuria quando in realtà obblighiamo un pezzo nemico ad andarsene (ecco la deviazione) per aprire la linea a nostro vantaggio.
Ecco un’apertura di linee pura (Lukovnikov-Alekseev, Russia 1973):
N
Il Nero ha la Donna attaccata, ma apre la colonna d sacrificando anche il Cavallo: 1…Cb4! minacciando 2.Axa4 Ca2#. Se 2.Axb4 Txd1 3.Txd1 Dc2#. Anche 2.Ad4 non va per 2…Ca2+ 3.Rd2 Dxd4+. La relativamente migliore è 2.Dh3+ con l’idea di chiudere la colonna d dopo 2…f5 (o 2…Rb8) 3.Td3 Txd3 4.Axa4 Ca2+ 5.Rb1 Cxc3 6.bxc3 Txh3 con vantaggio decisivo perché se il Bianco prende la Torre perde quella in h1. Questa variante mostra come si debbano considerare tutte le possibili risposte del Bianco (2.Dh3+) e non soltanto quelle che sono nel cuore dell’azione: lo scacco di Donna è servito a riportare la Donna in gioco, anche se ciò non è stato sufficiente.
Ed eccone una spuria (Timman-Tatai, Amsterdam 1977):
B
La difficoltà della posizione consiste nell’accorgersi che per far saltare il bunker del Re nero (che in effetti sotto gli scacchi dall’ultima traversa conserva la casa d7) è necessario aprire la colonna d, deviando il pedone in d6. In partita il Bianco giocò 1.Ce5 e il Nero abbandonò in vista di 1…dxe5 2.Td1 che lascia il Nero senza una valida difesa.
Infine un ultimo esempio (citato da Nunn nel suo testo Esercizi di tattica) in cui l’apertura della linea è collegata a molti temi tattici, senza i quali la sola apertura non sarebbe stata dirompente (Kelly-Burnett, Budapest 2003):
B
Dopo 1.Cxd5 cxd5 2.Tc7 si apre la colonna c e il Bianco può penetrare in c7 con la Torre. Non c’è difesa valida: 2…Tab8 3.Txb7 Txb7 4.Dxd5+; 2…Aa6 3.Dxd5+ (o, meglio ancora, 3.Txd5, minacciando lo scacco di scoperta); 2…Cec5 3.Axc5. In partita segui: 2…Dxe5 3.Txd7 Tf7 4.Txb7 e il Nero abbandonò.
Abbiamo finora visto aperture di colonne e traverse a vantaggio di pezzi pesanti. In realtà, quando si parla di linee, occorre considerare anche le diagonali. Ecco un esempio in cui a beneficiare dell’apertura della diagonale è la Donna (Razmyslovic-Fisman, Russia 1978):
B
L’Alfiere si sacrifica per fare spazio alla Donna: 1.Ad5+ Tf7 2.Dh7+ e poi matto.
Nella Kvejnis-Mikenas (Russia 1978) a beneficiarne è l’Alfiere:
B
Dopo 1.Cxc7 + Axc7 il Bianco chiude la partita con 2.Ab5#.
Esistono poi casi complessi in cui si liberano contemporaneamente colonne (traverse) e diagonali. Eccone un esempio (Ivkov-Garcia, Tel Aviv 1964):
N
1…Ch4! Questa mossa di Cavallo libera sia la diagonale c8-h3 (2.Rf1 Dh3 e vince) sia la colonna g perché il Bianco deve prendere: 2.gxh4 Dg4+ 3.Rf1 Dh3+ 4.Dg2 Dd3+! e vince.