• HOMEhome
  • CORSO DI SCACCHI
    • Chi siamo
    • Contatti
  • Per cominciare
  • Livello medio
  • Strategia
  • Tattica
  • Finali
  • albanesi.it

Alfiere e pedone

Poiché Re e Alfiere da soli non possono dare matto, per vincere è necessario avere almeno un pedone. In genere con un pedone la vittoria è banale perché la parte debole non riesce a impedirne l’avanzata fino alla promozione. Sono importanti le posizioni che fanno eccezione. Per i finali elementari si devono considerare quattro posizioni.

Posizione 1 – La parte debole può pattare se l’Alfiere non controlla la casa di promozione (è di colore contrario) e il Re della parte debole riesce ad arrivare a controllarla (caso classico del pedone di Torre con casa di promozione di colore opposto a quello dell’Alfiere).

Alfiere e pedone di Torre

Qui il Re nero deve controllare a8, quindi se tocca al Nero, basta 1…Rb8 e patta. Se tocca al Bianco è ovvio che la prima mossa sia 1.Aa7 (se il Re nero fosse in c6, seguirebbe 1.Aa5 o 1.Ad8). Il Re è allontanato da a8, ma ora il pedone a6 è debole e il risultato dipende dal fatto che il Re bianco riesca a supportarlo. Qui non ci riesce: 1…Rc7 2.Re3 Rc6  (con destinazione b5!) 3.Ac5 Rc7 (con destinazione a8!) 4.Aa7 Rc6 e patta. Si può verificare facilmente che, se il Re fosse in e2, il Bianco vincerebbe perché dopo 2.Rd3 Rc6 seguirebbe 4.Rc4 e il pedone sarebbe salvo.

Posizione 2 – Qui la patta è evidente, anche se la parte forte possiede l’Alfiere che controlla la casa di promozione del pedone.

Alfiere e pedone di Torre

Possono essere aggiunti altre coppie di pedoni in g5/g6 e f4/f5, l’importante è che il Re debole sia in g8.

Posizione 3 – Come sopra, patta evidente e possibile anche aggiungendo coppie di pedoni in h5/h6, f5/f6, e4/e5.

Posizioni di patta

Posizione 4 (Ponziani 1782) – L’Alfiere è ingabbiato.

Posizioni di patta

Anche il suo sacrificio non serve: 1.Rg5 Rh8 2.Ag8 Rxg8 3.Rh6 Rh8 e patta.

Condividi:
  • Share via Facebook
  • Share via Twitter
  • Share via Email

LE IDEE REGALO

finali elementari negli scacchi Un finale è elementare quando esistono semplici regole che permettono a un giocatore di forza molto modesta di battere il campione del mondo. Questa definizione permette di dare la massima efficienza allo studio del finale, consentendo anche a giocatori di forza magistrale da un lato di non perdere tempo ed energie nello studio di finali talmente complessi da essere poi non gestibili in partita e dall’altro di non avere buchi clamorosi nella preparazione. Il testo è pertanto adatto ai giocatori che vanno dal principiante al Maestro con 2.200 punti Elo
capire gli scacchi La seconda edizione di Capire gli scacchi è il sunto della profonda rivoluzione nella didattica scacchistica dell’ultimo quinquennio. In particolare appare ormai chiaro che i metodi di studio per un giocatore che aspiri a diventare Grande Maestro sono diversi da quelli per l’amatore di buon livello che ha evidenti limiti di tempo e a cui questo volume è destinato. Devono essere quindi implementati metodi di allenamento e di gioco (il METODO SCAS) che dirigano il giocatore verso ciò che offre il massimo risultato con il minimo sforzo. Capire gli Scacchi non porta al titolo di Grande Maestro, ma è una delle vie più efficienti per ottimizzare il tempo dedicato agli scacchi.

Thea – San Martino Siccomario (PV) © 2000 - 2023 | P.IVA 01527800187 | Tutti i diritti riservati