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Il modo più efficiente di studiare i finali

Un finale è elementare quando esistono semplici regole che permettono a un giocatore di forza molto modesta di battere il campione del mondo. Questa definizione permette di dare la massima efficienza allo studio del finale, consentendo anche a giocatori di forza magistrale da un lato di non perdere tempo ed energie nello studio di finali talmente complessi da essere poi non gestibili in partita e dall’altro di non avere buchi clamorosi nella preparazione. Il nuovissimo testo I finali elementari negli scacchi è pertanto adatto ai giocatori che vanno dal principiante al Maestro con 2.200 punti Elo

I MATTI DELLA SETTIMANA

I matti in due o tre mosse sembrano essere inutili perché la parte forte (per convenzione il Bianco) ha un tale vantaggio che sembra accademico cercare di vincere in due mosse quando una soluzione semplice in tre o quattro mosse è immediata. In realtà, scegliere la strada più semplice aumenta la capacità di coordinare i propri pezzi e quella di limitare la mobilità dei pezzi avversari. Le soluzioni in fondo alla pagina.

A) Il Bianco dà matto in due mosse.

corso di scacchi

B) Il Bianco dà matto in due mosse.

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GLI ESERCIZI DELLA SETTIMANA (10/6 – 16/6)

Le soluzioni in fondo alla pagina (se non trovate la soluzione corretta, verificate la posizione con un motore). Ovviamente non dovete trovare solo la prima mossa, ma tutta la sequenza vincente.

1 – Il Bianco vince

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2 – Il Nero vince

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3 – Il Bianco vince

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4 – Il Nero vince

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5 – Il Bianco vince

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LA PAGINA DELLA SETTIMANA


  • Soluzione 1 – 1.Txg5 [1.b5? Af7 2.b6 Af4 3.g5 hxg5 4.b7 Axg6+ 5.fxg6+ Rg7 6.b8D Axb8 7Rxg5=] 1..hxg5 2.b5 [vince anche la semplice 2.Rxg5] 2…Rg7 3.b6 Ad5 4.Rxg5 Rf7 5.Rf4 [5.Rh6? Rf6=] 5…Ab7 6.g5 Ad5 7.Re5 Af3 8.g6+ e vince (Enevoldsen – Llado, Madrid 1951).
  • Soluzione 2 – La difficoltà nell’esercizio consiste nell’impiegare correttamente la mossa Af5, né troppo presto né trascurandola per dare un matto che non c’è. 1…Td1+ [1…Af5? 2.Txd2 Dxd2 3.De7+ e patta] 2.Rf2 Af5 3.Dxb4 Axc2 e vince (Sokolov, A. – Short, Groningen 1997).
  • Soluzione 3 – Un procedimento classico da imparare in tutte le sue sfumature (infatti è fondamentale la presenza del Cavallo in d5, perché altrimenti il Nero potrebbe parare con il Cf6). 1.Da4+ b5 [1…Ad7 2.Cxd7 Dxd7 3.Ab5 axb5 4.Dxa8+ e vince] 2.Axb5+ axb5 3.Dxa8 e vince (Lautier – Bologan, Enghien-les-Bains 1999).
  • Soluzione 4 – 1…g5 2.Dg3 Th6+ 3.Rg4 De2+ [3…Th4+? 4.Rf3 g4+ 5.Rf4 Dxb4+ 6.e4! e il Nero non ha nulla; analoga variante si ha con 3…f5+?] 4.Af3 Dxd3 e vince, anche se è necessario controllare che il Re possa salvarsi dalla serie di scacchi: 5.De5+ Rf8 6.Db8+ Re7 7.De5+ Rd7 i Re sono esposti, ma il vantaggio materiale del Nero è consistente (Jumabayev – Rahman, Chennai 2010).
  • Soluzione 5 – 1.Af3 [1.Tae1?! lascia il Bianco con una forte pressione, ma senza nulla di decisivo 1…Rh7 2.Dh3; 1.Ad3? Axd3 2.cxd3 Rf7; 1.Ac4+? d5] 1…d5 [1…Af5 2.Ad5+ Rh7 3.Dh4 Ag4 4.Tf5 con veloce matto] 2.Axe4 g5 e ora il Bianco vince in molti modi, per esempio: 3.Axg5 Rf7 4.Axf6 Axf6 5.Dg6+ Re6 6.Axd5+ Rxd5 7.Df7+ Rc6 8.Txf6+ e per non prendere matto velocemente il Nero deve dare la Donna sulla Torre in f6 (Sikora-Gizynska – Mozna, Praga 1990).
  • Soluzione A – 1.Af7 Re4 2.De6#
  • Soluzione B – 1.Dh6 Se muove il Cavallo in f5, il Bianco da matto con Cf3+ o Cg6+, altrimenti: 1…Rh3 2.Dxh5#

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LE IDEE REGALO

finali elementari negli scacchi Un finale è elementare quando esistono semplici regole che permettono a un giocatore di forza molto modesta di battere il campione del mondo. Questa definizione permette di dare la massima efficienza allo studio del finale, consentendo anche a giocatori di forza magistrale da un lato di non perdere tempo ed energie nello studio di finali talmente complessi da essere poi non gestibili in partita e dall’altro di non avere buchi clamorosi nella preparazione. Il testo è pertanto adatto ai giocatori che vanno dal principiante al Maestro con 2.200 punti Elo
capire gli scacchi La seconda edizione di Capire gli scacchi è il sunto della profonda rivoluzione nella didattica scacchistica dell’ultimo quinquennio. In particolare appare ormai chiaro che i metodi di studio per un giocatore che aspiri a diventare Grande Maestro sono diversi da quelli per l’amatore di buon livello che ha evidenti limiti di tempo e a cui questo volume è destinato. Devono essere quindi implementati metodi di allenamento e di gioco (il METODO SCAS) che dirigano il giocatore verso ciò che offre il massimo risultato con il minimo sforzo. Capire gli Scacchi non porta al titolo di Grande Maestro, ma è una delle vie più efficienti per ottimizzare il tempo dedicato agli scacchi.

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