Il modo più efficiente di studiare i finali
Un finale è elementare quando esistono semplici regole che permettono a un giocatore di forza molto modesta di battere il campione del mondo. Questa definizione permette di dare la massima efficienza allo studio del finale, consentendo anche a giocatori di forza magistrale da un lato di non perdere tempo ed energie nello studio di finali talmente complessi da essere poi non gestibili in partita e dall’altro di non avere buchi clamorosi nella preparazione. Il nuovissimo testo I finali elementari negli scacchi è pertanto adatto ai giocatori che vanno dal principiante al Maestro con 2.200 punti Elo
I MATTI DELLA SETTIMANA
I matti in due o tre mosse sembrano essere inutili perché la parte forte (per convenzione il Bianco) ha un tale vantaggio che sembra accademico cercare di vincere in due mosse quando una soluzione semplice in tre o quattro mosse è immediata. In realtà, scegliere la strada più semplice aumenta la capacità di coordinare i propri pezzi e quella di limitare la mobilità dei pezzi avversari. Le soluzioni in fondo alla pagina.
A) Il Bianco dà matto in due mosse.
B) Il Bianco dà matto in due mosse.
GLI ESERCIZI DELLA SETTIMANA (28/1 – 3/2)
Le soluzioni in fondo alla pagina (se non trovate la soluzione corretta, verificate la posizione con un motore). Ovviamente non dovete trovare solo la prima mossa, ma tutta la sequenza vincente.
1 – Il Bianco vince
2 – Il Bianco vince
3 – Il Nero vince
4 – Il Nero vince
5 – Il Bianco vince
LE PAGINE DELLA SETTIMANA

I finali elementari

Temi tattici: la promozione del pedone

Temi tattici: il blocco
- Soluzione 1 – 1.Df4 [un classico attacco doppio a f2 e f6] 1…Rg7 2.Dxf2 e vince (Cornette – Bakre, Montcada 2012).
- Soluzione 2 – 1.Tc7 [1.g4?? Txd5 2.exd5? Cf4 e il vantaggio del Nero, nonostante la qualità in meno, è netto] 1…Db8 2.Ce7+ Rh8 3.Cxg6+ [il Bianco ha diversi modi di vincere perché la Donna nera è obbligata a permanere sull’ottava traversa] 3…Rg8 4.Ce7+ Rh8 5.Tb7 Da8 6.Td7 Cg7 7.Df6 e la minaccia Cf5 decide (Vigh – Kantorik, 2000).
- Soluzione 3 – 1…exd2 2.Tff1 [la possibilità migliore, 2.c4 gxf6, lascia il Nero con un pezzo in più] 2…c4+ 3.Rh1 Cf2+ 4.Txf2 Axf2 5.Cf1 Te1 e vince (Adams – Bareev, Biel 1991).
- Soluzione 4 – 1…Dg5 [1…Df3? 2.Txe7+ Rf6 3.Dxe5+ Rg6 4.Tg7#] 2.Txe7+ Rf6 3.Txe5 Dxe5 4.d7 Dxc5 restando con una Torre in più (Gladyszev – Marzolo, Val Thorens 2002).
- Soluzione 5 – 1.Tg1 exd4 [1…Axd4 2.Dxh7+ Rf7 3.Txg6 Axe3+ 4.Txe3 -vince anche 3.fxe3- 4…Dxg6 5.Tf3+ Df6 6.Txf6+ e vince; 1…Cf4 2.Dxh7+ Rf7 3.dxe5 Dxe5 4.Tf3 guadagnando un pezzo nelle diverse varianti, per esempio: 4…Re6 5.Axf4 Txf4 6.Tg6+ Rd7 7.Dxg7+ Dxg7 8.Txg7+ Re6 9.Txf4] 2.Dxh7+ Rf7 3.Txg6 Dxg6 4.Tf3+ Df6 5.Txf6+ e vince (Ni – Marin, Reggio Emilia 2008).
- Soluzione A – 1.Rc7 Cc5 [1…Cc3 oppure 1…Cb2 o 1…Cb6) 2.Ad6#; 1…Rc5 2.Ad6#; 1…Ra5 2.Ac3#] 2.Ac3#
- Soluzione B – 1.e8D Rd1 [1…Rf3 2.Cd4#; 1…Rf1 2.Db5#; 1…Rd3 2.Cf4#] 2.Dh5#
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